Dipingere un paesaggio: APPIA ANTICA (ROMA)

Appia antica cornice

Dipingere un paesaggio ad olio: Appia Antica (Roma)

Il paesaggio si può esprimere in  un numero infinito di possibilità, in questo caso la scelta è caduta su un tratto dell’Appia Antica.

Questo sito esprime il fascino dell’antico che su ogni pietra lascia la sua affascinante traccia, è un luogo molto amato dai romani e dai turisti, unisce la visita alla passeggiata nel verde, un posto unico al mondo. Ad ogni passo cambia la visuale, la luce, il colore.

L’artista si è concessa varie licenze “poetiche”: la casetta sulla sinistra è in realtà posizionata sull’Appia ma in un punto diverso, nel dipinto è “nascosto” il “Piccolo Principe” (il bimbo che c’è in voi saprà trovarlo) in onore dell’astronauta italiano Luca Parmitano che ha commentato l’opera, su Twitter, in corso di realizzazione. A lui vanno ancora i miei ringraziamenti per essere una continua fonte d’ispirazione e stimolo nei campi più disparati.

 

Alcuni passaggi salienti per la realizzazione del quadro…buona pittura a tutti:

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Dipingere uno SCOIATTOLO

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Un simpatico scoiattolo rosso, quando ho incontrato la sua immagine è stato amore a prima vista. Rappresentare un animale è una variante del ritratto, si tratta comunque di cogliere un “carattere”, uno sguardo, un modo di essere.

 

Alcuni passaggi salienti per la realizzazione del quadro…buona pittura a tutti:

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Dipingere un ritratto: Madre Teresa di Calcutta

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Dipingere un ritratto ad olio: Madre Teresa di Calcutta

Il ritratto è un’esperienza che bisogna provare, sicuramente non è tra i temi più semplici, ma abbiamo imparato che a piccoli passi si possono raggiungere ottimi risultati. I soggetti più interessanti non sono certo i volti “belli”, lo scopo è quello di cogliere il carattere della persona rappresentata. Ho scelto Madre Teresa di Calcutta perché ho sempre ammirato il suo operato quando era in vita, la sua apparente fragilità in contrasto con la sua enorme forza.

 

Alcuni passaggi salienti per la realizzazione del quadro…buona pittura a tutti:

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Dipingere il castello di Harry Potter (Alnwick Castle)

Dipingere il castello di HARRY POTTER (ALNWICK CASTLE)

Il paesaggio scozzese che resta nel cuore, una giornata freddissima trascorsa in questi luoghi e poco dopo aver varcato il cancello il quadro era già nella mia testa, a causa dei ritmi frenetici ed i mille impegni è rimasto lì per molto tempo. Nel momento in cui la tua idea è più forte di tutto e tutti, allora e sola allora, prepotentemente viene fuori.

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Alcuni passaggi salienti per la realizzazione del quadro…buona pittura a tutti:

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Dipingere un cavallo al galoppo

Disegnare un cavallo è un classico: chi di noi non lo ha sognato almeno una volta? Le scuse più usate per non farlo sono: “Non so disegnare, è un soggetto molto difficile, preferisco i paesaggi, non saprei da dove iniziare”. Mi dispiace deludervi ma nessuna delle scuse sopra riportate mi sembra accettabile, niente di quello che ci da soddisfazione è semplice, le conquiste più grandi derivano dalle grandi sfide. Il segreto del disegno (non mi stancherò mai di scriverlo) è l’osservazione, nessuno vi chiede di rincorrere un cavallo, ma cercare una bella fotografia direi che è accessibile a tutti. Importante è rispettare le proporzioni, osservando il disegno sotto riportato si nota subito che la testa è circa un terzo dell’altezza complessiva, bisogna crearsi dei riferimenti e misurare sviluppando il colpo d’occhio. La sfida è lanciata, coraggio tutti all’opera!

Dopo aver disegnato a matita il cavallo, procediamo con la stesura del colore. Sono necessari questi pigmenti: Nero, Blu di Prussia, Bianco, Giallo. Prepariamo i colori diluendoli solo con l’olio di lino (rende i pigmenti più lucidi, in questo caso dobbiamo rendere l’impressione del manto splendente del cavallo).

Cerchiamo di identificare i tratti salienti che caratterizzano il cavallo, iniziamo col tracciare le parti scure, nere. Aggiungiamo gradualmente i grigi e le sfumature blu, tipiche del manto scuro e lucente.

Questo è il risultato di primo abbozzo del cavallo, ora, lasciamo asciugare. Proseguiremo nei prossimi giorni con i dettagli dell’animale e le onde del mare sullo sfondo.

Dopo la prima stesura è trascorso qualche giorno, l’olio è asciugato, andiamo quindi a rifinire aggiungendo i dettagli. Iniziamo dal muso del cavallo, osserviamo attentamente il modello e utilizziamo dei pennelli più piccoli per i particolari. Il cavallo è scurissimo e con il manto lucido, avrà dei riflessi blu (Blu di Prussia).

Passiamo ora alle zampe: con un pennello sottile ed il bianco tracciamo la muscolatura del cavallo che andremo a riempire poi con il colore ed i particolari.

Diamo corpo al nero, facendo attenzione ai riflessi di luce sia bianchi che blu, vale sempre la regola dell’attenta osservazione del modello.

La parte anteriore del cavallo è a buon punto, si può notare la differenza rispetto alla posteriore che è ancora abbozzata. Riprendiamo sistemando la parte posteriore del cavallo, raffiniamo ancora un po’, lasciamo gli ultimi ritocchi per quando sarà terminato il paesaggio di sfondo. Stendiamo il cielo, la base è compatta, bianco con pochissimo blu di cobalto, iniziamo poi la base per il mare.

Stendiamo sul fondo, in corrispondenza dell’orizzonte il blu oltremare (schiarito con il bianco) poi, subito sotto, la stessa miscela ancora più schiarita, alterniamo su ogni onda le due tinte che andremo a sfumare per formare la base del mare.

Sfumiamo le due tinte partendo dall’orizzonte, proseguendo via via su ogni onda, tracciamo l’acqua vicina alla riva di un colore diverso (verde smeraldo, blu di Prussia, giallo e bianco)

Stendiamo anche la base per la sabbia: terra di Siena naturale, bianco e pochissimo nero, sfumiamo con il color verde dell’acqua a riva. Realizziamo le nuvole con bianco non diluito, passato sulla tela direttamente con la dita, pulire con uno straccio o carta ad ogni tocco, il fondo del cielo non deve essere totalmente asciutto.

Correggiamo le due tinte delle onde, rendendole più compatte con una seconda stesura, modifichiamo leggermente il colore, sfumiamo di nuovo per dare la continuità dell’acqua.

Correggiamo le due tinte delle onde, rendendole più compatte con una seconda stesura, modifichiamo leggermente il colore, sfumiamo di nuovo per dare la continuità dell’acqua.

Aggiungiamo le prime tracce di schiuma sulla cresta delle onde, il bianco non è diluito ed è preso direttamente dal tubetto.

Osservando l’immagine e cercando di ricordare il mare abbiamo ricostruito le onde, la schiuma si realizza con il bianco un po’ spento (appena sporcato di blu oltremare) preso direttamente dal tubetto. In seguito, per i punti più luminosi delle creste d’onda, si userà il bianco assoluto.

Riprendiamo il nostro cavallo, per il momento ho rivisto il mare, le onde che risultavano troppo grossolane, sono state revisionate, anche la schiuma in alcuni punti risultava eccessiva. La pittura ad olio è qualcosa di empirico, si procede sempre per tentativi.

Il nostro cavallo continua il suo cammino, il mare è quasi ultimato, mancano piccoli ritocchi , è da rivedere il bagnasciuga. Mi entusiasma vedere un progetto che progredisce a piccoli passi.

Il nostro cavallo è agli ultimi ritocchi: le onde sono state perfezionate, il bagnasciuga è terminato, la criniera è più folta e vola al vento. Mancano ormai solo piccoli dettagli.

Il nostro cavallo è arrivato al traguardo, quando si può dire che un quadro è terminato? La risposta è quasi ovvia: quando siamo soddisfatti del risultato e aggiungerei quando nella nostra testa si muovono già altri bozzetti, idee, progetti per dipingere il prossimo. Spero di avervi fatto venir voglia di prendere in mano i pennelli. Buona pittura a tutti!

Prospettiva: concetti base

IL MODELLO PROSPETTICO FRONTALE

La prospettiva rende possibile la rappresentazione di oggetti tridimensionali su una superficie bidimensionale, è utilissima per rendere la sensazione di spazio e profondità. Intuitivamente, tutti ci accorgiamo che guardando due rette parallele ,in lontananza, sembrano convergere in un unico punto, tale punto è detto punto di fuga e giace sull’orizzonte. Procediamo con ordine:

1) chiameremo l’occhio dell’osservatore O (h da terra circa 1,70m)

2) Oo la proiezione ortogonale su quadro (foglio da disegno) del punto O

3) chiameremo O1  la proiezione ortogonale a terra di tale punto

4) H la proiezione ortogonale di O1 sul quadro

5) cerchio di distanza il cerchio di raggio O-Oche giace sul quadro.

Andando a rappresentare il tutto su di un foglio (superficie bidimensionale), imposteremo i concetti espressi in precedenza così come appare nella figura qui sotto. Tutto ciò che è disegnato all’interno del cerchio di distanza non subisce deformazioni.

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FIG.1 : Come prima cosa disegnamo il cerchio di distanza (raggio = distanza osservatore dal quadro), disegnamo la linea dell’orizzonte (retta orizzontale passante per Oo), tracciamo poi la verticale da Oo a terra  (Oo-H altezza osservatore), disegnamo infine LT (retta orizzontale passante per H). Nella prospettiva centrale i punti F1 e F2 rappresentano le fughe delle rette a 45° con il quadro. (Con il termine quadro si intende la superficie sulla quale andremo a disegnare, il foglio, la tela ecc.).

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 FIG.2 : Nella prospettiva centrale le linee orizzontali e verticali rimarranno tali, le misure dovranno essere prese sulla linea di terra o sulle verticali che partono da essa (nell’esempio della figura andremo a disegnare una stanza larga 3,4 m ed alta 3 m).

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 FIG.3 : Disegnamo ora la parete di fondo della nostra stanza (linee rosse), tale piano, nell’esempio, coincide con il quadro, le misure rimangono invariate, chiaramente nella scala di disegno scelta per la rappresentazione.

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FIG.4 : Tutte le rette perpendicolari al quadro (nella prospettiva centrale) andranno in fuga in Oo, possiamo tracciare quindi gli spigoli ortogonali alla parete di fondo.

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FIG.5 : Tracciamo ora un ipotetico pavimento con piastrelle quadrate, come già detto le larghezze si misurano sulla linea di terra (LT). I ricorsi tra le piastrelle ortogonali al quadro andranno in fuga in Oo.

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FIG.6 : Per misurare il lato perpendicolare al quadro si useranno le fughe delle rette a 45° con esso, tracciando le rette dagli spigoli sarà come disegnare la diagonale di ogni piccolo quadrato trovando così la misura a noi non nota.

fig7FIG.7 :  Si tracceranno le rette orizzontali alla giusta distanza.

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FIG.8 : Vogliamo ora inserire una finestra; misureremo le altezze sul quadro e le porteremo avanti con le linee di fuga, per le larghezze misureremo dallo spigolo in orizzontale e porteremo la misura con la “diagonale” (retta a 45° con il quadro).

fig9FIG.9 : Ecco realizzato uno schema semplice di un ambiente chiuso, sarà utilissimo per i vostri disegni di interni, chiaramente gli stessi principi sono applicabili per gli esterni. Buon lavoro!

 

Dipingere ad olio su tela, come iniziare

La cosa più difficile è sempre l’inizio, l’importante è cominciare, non bisogna aver paura, si impara facendo e sbagliando.

Direi che è sicuramente d’aiuto creare una base a matita, sia che il supporto sia una tela, sia una tavola o un cartone telato, lo strumento adatto è una matita morbida (sufficiente una 2B): per eventuali cancellature suggerisco l’uso della gomma pane.
Di seguito riporto il bozzetto a matita di “Castel del Monte” (trovate il quadro ultimato su questo sito, nella gallery Gallery paesaggi).
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