Disegnare un cavallo è un classico: chi di noi non lo ha sognato almeno una volta? Le scuse più usate per non farlo sono: “Non so disegnare, è un soggetto molto difficile, preferisco i paesaggi, non saprei da dove iniziare”. Mi dispiace deludervi ma nessuna delle scuse sopra riportate mi sembra accettabile, niente di quello che ci da soddisfazione è semplice, le conquiste più grandi derivano dalle grandi sfide. Il segreto del disegno (non mi stancherò mai di scriverlo) è l’osservazione, nessuno vi chiede di rincorrere un cavallo, ma cercare una bella fotografia direi che è accessibile a tutti. Importante è rispettare le proporzioni, osservando il disegno sotto riportato si nota subito che la testa è circa un terzo dell’altezza complessiva, bisogna crearsi dei riferimenti e misurare sviluppando il colpo d’occhio. La sfida è lanciata, coraggio tutti all’opera!
Dopo aver disegnato a matita il cavallo, procediamo con la stesura del colore. Sono necessari questi pigmenti: Nero, Blu di Prussia, Bianco, Giallo. Prepariamo i colori diluendoli solo con l’olio di lino (rende i pigmenti più lucidi, in questo caso dobbiamo rendere l’impressione del manto splendente del cavallo).
Cerchiamo di identificare i tratti salienti che caratterizzano il cavallo, iniziamo col tracciare le parti scure, nere. Aggiungiamo gradualmente i grigi e le sfumature blu, tipiche del manto scuro e lucente.
Questo è il risultato di primo abbozzo del cavallo, ora, lasciamo asciugare. Proseguiremo nei prossimi giorni con i dettagli dell’animale e le onde del mare sullo sfondo.
Dopo la prima stesura è trascorso qualche giorno, l’olio è asciugato, andiamo quindi a rifinire aggiungendo i dettagli. Iniziamo dal muso del cavallo, osserviamo attentamente il modello e utilizziamo dei pennelli più piccoli per i particolari. Il cavallo è scurissimo e con il manto lucido, avrà dei riflessi blu (Blu di Prussia).
Passiamo ora alle zampe: con un pennello sottile ed il bianco tracciamo la muscolatura del cavallo che andremo a riempire poi con il colore ed i particolari.
Diamo corpo al nero, facendo attenzione ai riflessi di luce sia bianchi che blu, vale sempre la regola dell’attenta osservazione del modello.
La parte anteriore del cavallo è a buon punto, si può notare la differenza rispetto alla posteriore che è ancora abbozzata. Riprendiamo sistemando la parte posteriore del cavallo, raffiniamo ancora un po’, lasciamo gli ultimi ritocchi per quando sarà terminato il paesaggio di sfondo. Stendiamo il cielo, la base è compatta, bianco con pochissimo blu di cobalto, iniziamo poi la base per il mare.
Stendiamo sul fondo, in corrispondenza dell’orizzonte il blu oltremare (schiarito con il bianco) poi, subito sotto, la stessa miscela ancora più schiarita, alterniamo su ogni onda le due tinte che andremo a sfumare per formare la base del mare.
Sfumiamo le due tinte partendo dall’orizzonte, proseguendo via via su ogni onda, tracciamo l’acqua vicina alla riva di un colore diverso (verde smeraldo, blu di Prussia, giallo e bianco)
Stendiamo anche la base per la sabbia: terra di Siena naturale, bianco e pochissimo nero, sfumiamo con il color verde dell’acqua a riva. Realizziamo le nuvole con bianco non diluito, passato sulla tela direttamente con la dita, pulire con uno straccio o carta ad ogni tocco, il fondo del cielo non deve essere totalmente asciutto.
Correggiamo le due tinte delle onde, rendendole più compatte con una seconda stesura, modifichiamo leggermente il colore, sfumiamo di nuovo per dare la continuità dell’acqua.
Correggiamo le due tinte delle onde, rendendole più compatte con una seconda stesura, modifichiamo leggermente il colore, sfumiamo di nuovo per dare la continuità dell’acqua.
Aggiungiamo le prime tracce di schiuma sulla cresta delle onde, il bianco non è diluito ed è preso direttamente dal tubetto.
Osservando l’immagine e cercando di ricordare il mare abbiamo ricostruito le onde, la schiuma si realizza con il bianco un po’ spento (appena sporcato di blu oltremare) preso direttamente dal tubetto. In seguito, per i punti più luminosi delle creste d’onda, si userà il bianco assoluto.
Riprendiamo il nostro cavallo, per il momento ho rivisto il mare, le onde che risultavano troppo grossolane, sono state revisionate, anche la schiuma in alcuni punti risultava eccessiva. La pittura ad olio è qualcosa di empirico, si procede sempre per tentativi.
Il nostro cavallo continua il suo cammino, il mare è quasi ultimato, mancano piccoli ritocchi , è da rivedere il bagnasciuga. Mi entusiasma vedere un progetto che progredisce a piccoli passi.
Il nostro cavallo è agli ultimi ritocchi: le onde sono state perfezionate, il bagnasciuga è terminato, la criniera è più folta e vola al vento. Mancano ormai solo piccoli dettagli.
Il nostro cavallo è arrivato al traguardo, quando si può dire che un quadro è terminato? La risposta è quasi ovvia: quando siamo soddisfatti del risultato e aggiungerei quando nella nostra testa si muovono già altri bozzetti, idee, progetti per dipingere il prossimo. Spero di avervi fatto venir voglia di prendere in mano i pennelli. Buona pittura a tutti!